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Blood Feast è un film del 1963, diretto da Herschell Gordon Lewis. È considerato il primo film splatter della storia.

Trama[]

A Miami, in Florida, la signora Dorothy Fremont si rivolge a Fuad Ramses, un commerciante di origine egiziana per organizzare la festa della figlia Suzette.

Non sa che l'uomo, un sadico assassino, intende trasformare il party in un banchetto di sangue per riportare in vita la dea Ishtar.

Storia della produzione[]

In pieno boom da horror targato Hammer, Lewis e Friedman decidono di realizzare un nuovo genere di horror che colpisca il pubblico proprio là dove il gotico in generale cercava di limitarsi: il sangue. Il cinema di paura, fino ad allora, era proprio cinema di "paura" che sfruttava la reazione emotiva del pubblico suscitata dalle atmosfere tetre o da qualche trovata baraccona stile monster-movie. Il sangue, per come oggi lo si conosce, non esisteva. Ecco su cosa puntano i due: lo shock inferto allo spettatore in seguito alla visione di grandi quantità di sangue

Per Lewis non si trattava di una peculiare scelta artistica mirata ad esprimere il mondo attraverso un'ottica pensata, lo splatter nasce come mero business. D'altronde il regista ebbe a dire « Guardo alla produzione dei film come ad un affare e compatisco tutti coloro che guardano ad essa come una forma d'arte. »

Critiche[]

Inizialmente Blood Feast non ricevette critiche positive. Il settimanale Variety del 6 maggio 1964 lo definì « un film shoccante inaccettabile, incredibilmente crudele dall'inizio alla fine. »[1]

Col passare del tempo, però, il film divenne un vero e proprio cult tra gli appassionati del genere.

Blood Feast 2

Una scena di Blood Feast

Note[]

  • Girato in una settimana con un budget inferiore a 25.000 dollari (evidente nella scarsezza delle scenografie) e una sceneggiatura di sole 15 pagine, è il film che ha dato origine allo splatter cinematografico.[2]
  • Nella fattispecie Blood Feast è un filmetto da grindhouse (vedi pagina dei generi) strutturato quasi come un porno, cioé grandi momenti di noia, inattività e disinteresse per approdare in maniera cadenzata agli attesi momenti splatter.
  • Connie Mason era una coniglietta di Playboy prima di girare questo film.
  • Uscito nelle sale e nei drive-in nel luglio 1963, divenne subito un successo commerciale.
  • Ancora oggi alcune sequenze fanno un certo effetto; all'epoca la gente sveniva e si sentiva male durante le proiezioni.
  • Per la sua componente viscerale, Blood Feast è stato bandito in alcune regioni della Germania e nel Regno Unito (dal 1984 sino al 2001). In Italia è stato trasmesso per la prima volta in versione originale con sottotitoli nella seconda metà degli anni '90, ma per gustarlo in italiano si è dovuta attendere l'uscita in DVD nel 2005.
  • Blood Feast è il primo film di quella che i fans del regista hanno chiamato Trilogia del sangue ("The Blood Trilogy"). Gli altri due film sono: 2000 Maniacs (1964) e Color Me Blood Red (1965).
  • Spesso viene erroneamente accreditato come il primo film nel quale vengono mostrate persone morire con gli occhi aperti. In realtà i primi film a mostrarli Il medico di campagna (1909) e Nemico pubblico (1931).[3]
  • Mal Arnold, che interpreta il sadico assassino Fuad Ramses, è descritto dallo scrittore Christopher Wayne Curry nel suo libro A Taste of Blood: The Films Of Herschell Gordon Lewis come "il primo e autentico assassino munito di machete", fonte di ispirazione per gli assassini dei film Venerdì 13 e Halloween - La notte delle streghe.
  • Lewis disse del film « Spesso mi riferisco a "Blood Feast" come allo stile poetico di Walt Whitman. Per nulla bello, ma il primo nel suo genere. »[4]
  • Nel film ad episodi Delirious - Il baratro della follia (1973) c'è un episodio che si ispira a Blood Feast.
  • Nel 1978 venne girato una specie di film-fotocopia di Blood Feast dal titolo Mardi Gras Massacre, diretto da Jack Weis ed interpretato da Curt Dawson e Gwen Arment.
  • Nel 1987 venne girato un'altro film-fotocopia di Blood Feast dal titolo Il ristorante all'angolo, diretto da Jackie Kong, con Carl Crew, Richard Berks e Lisa Guggenheim.
  • Nel 1990 il regista Fred Olen Ray annunciò l'inizio delle riprese di un sequel del film, ma poi non lo girò più.
  • Alcune scene del film sono visibili all'interno del film La signora ammazzatutti (1994).
  • In realtà la dea Ishtar non è una dea egizia, bensì mesopotamica.
  • Bloodfest è il nome di un attacco compiuto da Seifer, personaggio del videogioco Final Fantasy VIII.

Sequel[]

Nel 2002 l'ormai anziano regista ha girato il seguito di questo film dal titolo Blood Feast 2.

Note[]

  1. Blood Feast (film review). Variety, May 6, 1964
  2. Palmer, Randy. Herschell Gordon Lewis, Godfather of Gore: The Films. Jefferson, North Carolina, and London: McFarland & Company, 2000. ISBN: 0-7864-0808-1. p. 41.
  3. Palmer, Randy. Herschell Gordon Lewis, Godfather of Gore: The Films. Jefferson, North Carolina, and London: McFarland & Company, 2000. ISBN: 0-7864-0808-1. p. 41.
  4. Herschell Gordon Lewis quoted in Palmer (2000). p. 7.
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